----Ghent, Belgio
Siamo al Vooruit per la residenza di un nuovo progetto, The present is not enough. Lavoriamo sui battage, sullo scambio di sesso non a mezzo denaro negli spazi pubblici, su una certa maschilità gay e da forme di relazione da ci – in quanto donne* e lesbiche – siamo escluse, di una postura dei corpi di cui non abbiamo fatto esperienza e che nei nostri occhi può diventare utopia, su come creare futuri possibili in scena, su un archivio di scatti immagini frammenti e spettri della scena dei Piers degli anni Ottanta, a New York, sul balugino di mondi (parola che Nina ci ha regalato), che è anche il baluginìo delle acque nere e torbide dell'Hudson, di quel tutto pieno prima della perdita, che allora arrivò nella forma dell'epidemia di AIDS, di quel tutto piene che è un passato che ridiventa un futuro, su una notte calda piena di sconosciutx, sul desiderio struggente, sul queer che non è ancora qui, su affioramenti e intensità senza nome. Lavoriamo ptra le parole e le immagini di David Wojnarowicz, José Esteban Muñoz, Samuel Delany, Olivia Laing, Peter Hujar, Alvin Baltrop, Jack Halberstam e altrx. Siamo con Ondina, Fede, Gabriele, Giacomo – Tony arriverà la prossima settimana. Nina viene da Bruxelles i primi giorni in cui siamo da sole, insieme facciamo una lezione con lx studentx di Kask.
Mescoliamo corpi, desideri, frequenze che arrivano da altre temporalità. Immaginiamo i capannoni abbandonati, gli edifici che crollano, la luminosità dei corpi nel sole, spazi urbani liberi e selvatici.
All'alba del 24 febbraio, la Russia invade l'Ucraina. Scoppia la guerra. Il mondo come l'abbiamo conosciuto in questi decenni, in Europa, sembra sul punto di collasso.